TUTTO QUELLO CHE NESSUNO TI DICE PRIMA DI SPOSARTI (clicca e leggi)


 

Due persone diverse. Che scelgono le nozze, per iniziare una vita insieme. Un'alchimia dirompente. Con delle regole da conoscere in anticipo. Prima, in assoluto: la vita cambierà. Non sarà più la stessa:

 E’ arrivato il grande giorno? Comprati gli anelli? Chiuso il gas? No, scherziamo: ma non troppo. Il matrimonio è un appuntamento davvero importante per le persone che credono, sperano, di aver trovato l’amore: e vogliono cristallizzarlo, confermarlo in un unico, singolo attimo che, sperano, sarà eterno. Ma prima di accorrere all’altare – o agli uffici del comune, o in sinagoga, o ovunque si celebri il matrimonio – ci sono alcune cose che, forse, vale la pena sapere.
 

GUIDA PRATICA MINIMA - Non regole di galateo, o consigli per realizzare un buon matrimonio. O comunque, non subito. Piuttosto, una guida pratica di sopravvivenza anticipata.

“Cose che vale la pena che tu sappia”, per così dire: Internet ne è piena, così come le riviste in edicola, che scelgono di dedicare uno spazio importante a questi “uomo (o donna) avvisato, mezzo salvato”, per stare al detto popolare. Ad esempio GQ di questo mese che, oltre all’intervista di copertina dedicata a Cesare Prandelli, commissario tecnico della Nazionale Italiana, utilizza due pagine per diffondere, appunto, avvertimenti riguardo il matrimonio al pubblico, prevalentemente maschile, che legge il Gentlemen’s Quarterly, storica rivista americana di cultura maschile, sessualità,  cinema e musica.
 

CONSIGLI - Insomma, scrive GQ, l’uomo dovrebbe tener presente alcune cose prima di fare il grande passo e sposarsi. Primo, in assoluto: la vita cambierà. Non sarà più la stessa: “Ti diranno che non sta per cambiare il mondo”, specialmente se già convivevi con la tua ragazza. Che non potrà mai essere diverso da una vita in comune: “Quelli che te lo dicono mentono. E lo sanno”, dice, un po’ minaccioso, GQ. Ci sono ancora più tempi in comune, bisogna organizzarsi ed essere responsabili verso il partner – con il quale riuscire a trovare spazi e momenti speciali e comuni – e verso i figli, se ci sono; contemporaneamente è necessario preservare l’attenzione verso la vita di tutti i giorni, il lavoro e le incombenze quotidiane. Anche se non si crede in nessun Dio, dice GQ, “il matrimonio è un atto di fede”, perché non si sposa soltanto una donna (o un uomo), ma lei/lui fra “dieci, venti, trenta, quarant’anni”. Tutte ipotesi che, al momento del fatidico “sì” non si possono certo valutare anticipatamente. Per cui, sì, è un atto di fede.
 

 SESSO PROGRAMMATO - “Ti accorgerai che vi state trasformando nei vostri genitori”, dice GQ: “E la cosa non vi sembrerà nemmeno malaccio”, a contraddire il detto di Oscar Wilde che sosteneva come “la donna si trasformi sempre nella madre, ed è la sua maledizione; l’uomo mai, e questa è la sua maledizione”. Ancora, robabilmente, da sposato, “ti annoierai, e ti verrà voglia di andare a letto con la domestica”, o con la barista, o con la prima sventola che passa. Normale: lo è meno andarci davvero, però. Stop al sesso extraconiugale, forse non alle fantasie ma se ci venisse voglia “di invitare”, appunto, la barista per fare sesso a tre con la moglie” forse è meglio prima trovare un “buon avvocato divorzista”. Di più: il sesso nel matrimonio è rigidamente “programmato” perché sennò “si perde l’abitudine”. Nella vita si è impegnati e stanchi, e così ci si ritrova a “non farlo più da quattro mesi”. Meglio accordarsi per un bel martedì e giovedì fisso, no?

PAZZIA? - Normale: “Passerai un sacco di serate a casa”, dice GQ agli uomini, salvo avere poi qualche serata in cui poter uscire con un amico che non si vede da tempo a cui rovinare letteralmente la nottata volendo concentrare quattro mesi di divertimenti rinunciati e occasioni perdute in una singola notte. In ogni caso, mai dire “ho avuto la serata libera,perché è patetico ” dice il magazine. Sempre e sempre tornare a casa prima dell’alba perché il matrimonio vuol dire “stare a casa per colazione”; mai e mai dirle “sei pazza” o “non sei mica mia madre” – o dimenticare l’anniversario di nozze: orrore! Anche perché bisogna evitare di pensare che il partner sia, effettivamente, pazzo, dice GQ: “La sua irrazionalità per lei è normalissima”, e va trattata come tale. “Sposarsi”, dice ancora il Quarterly, “è come entrare in una strana setta”: paragonato ad un single, un uomo sposato “segue strane discipline, si proibisce alcuni cibi, frequenta persone che la pensano come lui”. Tutto ciò che esisteva prima del matrimonio sarà, quasi come in una terapia psichiatrica, semplicemente rimosso.
 

TRASFORMAZIONI - “Cosa spaventa di più”, dice GQ all’uomo che è passato indenne alle regole enunciate finora: “Concedersi totalmente ad un altro o non lasciarsi mai andare”? La scelta è di campo, anche per gli uomini più “sensibilini”, quelli che si sono sempre considerati parte della ristretta elite che non si esprime a mugugni: il matrimonio ha un pregio, toglie questa maschera. “Per giorni non avrai voglia di parlare. Di niente. Con nessuno. Ti scoprirai a guardare sport in Tv per tutto il tempo che passi a casa. Vorrai sesso sbrigativo e senza emozioni. Non c’è niente di male, ma il matrimonio”, dice il Gentlemen’s Quarterly, “ti mostrerà che sei come qualsiasi altro coglione con un pene”. Una trasformazione orribile o salvifica, a seconda dei punti di vista.
  

E LE DONNE? - Ma non è che il matrimonio abbia delle vere e proprie “disclaimer” anticipate solo per gli uomini. Sono moltissime le riviste femminili su internet, ad esempio, che mettono in guardia le signorine dal fare passi avventati. Laurie Weiss è una terapista di coppia e personale a tutto campo: ha scritto un libro chiamato “99 cose che le donne vorrebbero sapere prima di dire “Lo voglio”: una guida per un matrimonio di successo e soddisfacente”. Secondo la dottoressa Weiss, tutti i dubbi delle donne riguardo il matrimonio potrebbero riassumersi facilmente in sei “filoni”. Primo: “Avrei voluto sapere cosa è davvero il matrimonio”, perché molto spesso le persone che si sposano hanno ricevuto tutte le informazioni attraverso i media, i racconti, “e ci hanno creduto fino ad incartarsi”. E invece, quel che ci dicono gli altri (lo diceva anche GQ), gli esempi e i racconti, non valgono mai: ciò che non va durante il fidanzamento, in generale non migliorerà con le nozze, ma anzi potrà solo assumere caratteristiche difficilmente gestibili.

ATTENZIONI - “Avrei voluto sapere di più di me stessa”: sono donne che avevano “davvero poca conoscenza” di chi fossero, dove fossero, dove sarebbero volute andare “quando non erano così impegnate a rendere soddisfatte le persone intorno a sé”. Per sposarsi, per vivere in generale, è necessario essere saldi e felici nella propria quotidianità: soprattutto davanti ad una scelta così impegnativa. “Avrei voluto”, terzo dubbio, “non aver avuto così tanta fretta e essermi presa i miei tempi”. Sposarsi con una persona che si crede, solamente, di conoscere, può portare a sofferenze davvero incredibili: meglio prendersi il proprio tempo e se si ha un partner frettoloso porre dei paletti in maniera franca.

OCCHIO AI SOLDI E se è vero che siamo tutti la somma delle nostre esperienze, il difficile è “sapere che gli schemi familiari ci influenzano” perché la sfida è davvero mescolare due diverse idee della vita, e del matrimonio: quella dell’uno e quella dell’altro. “Avrei voluto sapere che i comportamenti non buoni non fanno che peggiorare”: quello che non ci piace nel partner, dicevamo, o viene affrontato prima del matrimonio, o non migliora semplicemente con un paio di anelli. Ultimo dilemma, ultimo inciampo su cui le spose dicono di cadere, è quello economico: “Avrei voluto prestare molta più attenzione al denaro”. Insomma, il matrimonio non è un affare facile: arrivarci preparati è un’arte.


FONTE http://www.giornalettismo.com

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