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IL BAMBINO SENZA PIEDI CHE GIOCA A CALCIO, IL BRASILE SI EMOZIONA PER GABRIEL (clicca e guarda)



RIO - Gabriel ha 11 anni e, per una rara malformazione, è nato senza i piedi. Un bambino bellissimo e vivace ma che sembrava destinato a tutti i limiti della sua condizione. Ma Gabriel ha talento. Tanto talento con il pallone da controllare brilantemente le azioni ed i contrasti con le due protesi che lo sostengono. Il ragazzino ha attirato l'attenzione e non come un fenomeno folcloristico, dei selezionatori del Barcellona. La stoffa del campione fosse normodotato, l'avrebbe tutta. E forse è troppo sperare per lui una carriera ai massimi livelli. Ma Gabriel, che ha indossato per un giorno la maglia del Barca, ha già sconfitto la sorte una volta. Può riprovarci.

 FONTE http://www.ilmattino.it 

ROMA, LA PROTESTA DEI TABACCAI: MIGLIAIA IN PIAZZA. “NO ALLE SIGARETTE ELETTRONICHE” (clicca e condividi)


‘A.A.A. Stato cercasi’. Questo lo slogan scelto oggi, a Roma, dalla Fit, Federazione italiana tabaccai, per la manifestazione nazionale della categoria. «Dalle sigarette elettroniche al contrabbando – dice a Labitalia Giovanni Risso, presidente della Fit, Federazione italiana tabaccai – i tabaccai sono alla ricerca dello Stato che deve difendere la sopravvivenza delle tabaccherie. Lo sviluppo del mercato delle sigarette elettroniche ha fatto sì che molti fumatori nostri clienti abbiano orientato le loro scelte di consumo spostandole da un prodotto controllato e assoggettato ad accisa a un prodotto totalmente libero nella commercializzazione e nel prelievo erariale».
«L’assenza di regolamentazione e di seri esami sui prodotti – fa notare Risso – fa sì che sfuggano ad ogni controllo relativamente alle caratteristiche, alla composizione, al confezionamento, permettendo così a chi li immette nel mercato una libertà di comunicazione, a noi peraltro preclusa da tempo, che nessuno può confutare».
La categoria dei tabaccai guarda con diffidenza anche alla revisione della direttiva sui prodotti del tabacco. «Ribadiamo il nostro fermo no – sottolinea il presidente Fit – alle misure demagogiche sui pacchetti di fatto generici, avvertenze sanitarie testuali e pittoriche sovradimensionate, oggi in discussione al Parlamento europeo. Diciamo no anche all’obbligo, in vigore dal 1° gennaio 2014, di accettare moneta elettronica in tabaccheria per i prodotti ad aggio o margine fisso. Chi come noi paga le tasse comprende bene la lotta al nero, ma di questa lotta al nero, proprio perchè di tasse ne paga già tante, non può sopportarne gli oneri».
«Chiediamo – continua Giovanni Risso – che la Guardia di finanza sia coinvolta dai massimi livelli del ministero dell’Economia e delle Finanze nel contrasto al contrabbando e alla contraffazione dei tabacchi. Perchè gli obiettivi devono essere assegnati non in base allo scalpore che può suscitare un sequestro di borse di marca contraffatta, ma in base ai danni che lo Stato può subire in termini di entrate e di minore tutela della salute dei suoi cittadini».
Per il presidente della Fit, «la Guardia di finanza deve essere messa in condizioni di poter fare l’agente provocatore, affinchè l’azione di contrasto possa contare su ogni utile strumento preventivo e dissuasivo». «Si riveda, dunque, il sistema sanzionatorio affinchè chi oggi compie tali crimini a cuor leggero sia almeno indotto a una riflessione prima dell’azione», conclude.

COME REAGISCONO LE DONNE ALLA FINE DI UN AMORE? (clicca e condividi)

 

 

Sarà l’aria di libertà, ma si sa, l’estate mette a dura prova i rapporti. Ma una rottura può svelarci molto sul mondo femminile e ci permette di delineare alcune “categorie” di donne a cui (forse) non pensavamo di appartenere.

Alzi la mano chi non ha mai, direttamente o indirettamente, affrontato la fine di un amore. Le reazioni sono le più disparate, soprattutto quelle di noi donne, capaci di trasformarci in vere e proprie protagoniste di commedie o tragedie… Eccone una classificazione. Voi, in quale vi riconoscereste?
La Bond Girl- E’ dotata di ottime qualità di stratega, piazza bene i suoi infiltrati tra gli amici di lui, costringendoli a dettagliati resoconti su qualunque notizia utile, forse non già desumibile dalle certosine ricerche che la brava 007 effettua, per intere ore, sul profilo facebook o twitter dell’ex, allo scopo di decifrare commenti sospetti di donne su cui ha già aperto delle indagini. Attenzione: la Bond girl non lascia nulla al caso! Persino un incontro, apparentemente casuale, con il proprio ex nel reparto dei surgelati del supermercato, è frutto di architettati ed elaborati piani.
La neo-single- Liberata dagli abiti di fedele compagna e casta nuora, la neo-single riscopre le gioie e i piaceri della vita (dimenticata o mai scoperta) da single. Discoteche, eventi e spiagge affollate sono i migliori posti in cui, rispolverate le antiche armi della seduzione e coadiuvata dalle amiche più esperte, si lancia alla caccia di quanti più uomini possibile, recuperando “il tempo perduto”. Dati fortemente indicativi sono il crescente aumento di amicizie maschili su facebook e lo spropositato numero di apprezzamenti sulle foto in bikini.
Sindrome della scimmia- Categoria più controversa è quella delle donne con la cosiddetta sindrome “della scimmia” ovvero quelle che, esattamente come le scimmie che non si staccano da un albero se non hanno già un appiglio su un’altra fronda, non mollano completamente il proprio uomo se non hanno già assicurata la presa su un nuovissimo fidanzato. Al contrario delle neo-single, quindi, si lanciano immediatamente in una relazione seria senza troppe ricerche. Sarà che rinunciare alle abitudini di una storia è difficile, ma capita spesso che queste donne si accontentino, appunto, di uno scimpanzé piuttosto che di un gorilla.
L’inconsolabile- Consumatrice compulsiva di kleenex per fermare i raptus di pianto, l’inconsolabile non supera facilmente la rottura, neanche con l’aiuto di kg di gelato, monologhi terapeutici con la migliore amica e riti catartici in cui strappa (e spesso riattacca) le lettere d’amore del suo lui, mentre ascolta, immancabilmente, tutta la discografia di Adele.
L’amante del vintage- A questa tipologia di donna, invece, appartengono quelle a cui piace vincere facile e che, senza troppi sforzi, vanno a pescare la loro spalla consolatoria tra qualche ex fidanzato di vecchia data, su cui però sanno, furbamente, come riaccendere gli antichi bollori. Se poi, il povero inconsapevole sia stato anche causa di gelosie nella nuova storia, ancora meglio!
La mutante- Se non fosse che all’anagrafe risulta sempre con lo stesso nome, non le riconoscereste nemmeno, perché le mutanti, salutato il fidanzato, reinventano se stesse! Il processo di metamorfosi inizia con l’immancabile taglio di capelli (meglio se accoppiato con una seduta al beauty center) e prosegue con un’interminabile giornata di shopping per cambiare definitivamente look. Non manca neppure l’iscrizione in palestra al corso di fitbox, kickboxing o a qualunque altro sport in cui si richieda l’utilizzo di calci e pugni… Superfluo spiegarne il perché!

COSE DA NON FARE MAI A LETTO CON UNA DONNA: PROPRIO MAI... (clicca e condividi)


Cosa odiano le donne: partendo dal legittimo presupposto che non tutte le donne sono uguali, soprattutto quando si tratta di sentimenti o semplici avventure, ci sono delle cose che gli uomini non dovrebbero mai, ma proprio mai, fare a letto a meno che la propria partner non abbia tendenze masochistiche che la conducano a chiedere espressamente tali gesti o parole scellerate.
Anche se si tratta di una semplice avventura, anzi soprattutto se si tratta di un solo incontro occasionale, ciò non significa che la signorina in questione, una volta terminato l'atto sessuale, gradisca essere trattata come un sacchetto dell'umido da allontanare immediatamente. Il fatto che una donna non si rivesta alla velocità della luce raggiungendo in due balzi leprini la porta non significa che voglia chiedervi di avere dei figli, una casa colonica e di accompagnarla a fare la spesa. Si chiama riguardo verso una persona con la quale si è condiviso qualcosa di molto intimo, non è ipocrisia, bensì rispetto verso la propria persona in primis.

Vincere a tutti i costi
: è terribile quando una donna percepisce che l'uomo con il quale sta facendo l'amore non sta facendo affatto l'amore bensì sta mettendo in atto un grottesca gara contro tutti gli uomini che lei ha avuto in precedenza. E' bellissimo quando un uomo si preoccupa di scoprire cosa piaccia alla propria partner ma gratificare la propria donna solo per gratificare, di rimando, la propria virilità è costumanza abbastanza svilente per la signorina che condivide il letto con voi...e le donne, statene certi, percepiscono la sottile differenza tra "vorrei che tu stessi bene" a "vorrei che tu mi facessi la ola con le tue amiche". Medesimo principio è applicabile alla tragicomica domanda "Ti è piaciuto?", se le è piaciuto lo dirà spontaneamente, se non dice nulla lasciate perdere e rimanete con il dubbio.

Non fate i pavoni
: Frasi bandite:
"Te lo ricorderai per tutta la vita" potrebbe anche essere, magari ridendo di gusto.
"Questo piace a tutte" ha l'effetto di azzerare qualunque grado di desiderio, suona davvero come "La ruota della macchina si cambia così".
"Non ho il preservativo, sono un donatore di sangue, tranquilla" non stupitevi se lei vi dirà che si è dimenticata di dare da mangiare allo scoiattolo volante e deve proprio scappare.
"Ci sei quasi?" silenzio "E adesso?" silenzio "E adesso?" adesso fingerà l'orgasmo e ve lo siete meritati.


FONTE http://www.newnotizie.it

E SE TORNASSIMO ALLA LIRA? ECCO COSA SUCCEDEREBBE (clicca e condividi)


Molti italiani sperano in un ritorno alla Lira, ma i più probabili scenari di un addio all'Euro indicano la decisione come assai controproducente per il Paese.

17 aprile 2013 la gente fa la fila davanti alle banche in attesa di riuscire a recuperare parte dei risparmi accumulati con anni di lavoro, ma molti istituti sono senza liquidi e sull'orlo del fallimento. La svalutazione della moneta ha reso difficile la situazione degli istituti di credito e con l'impennata dell'inflazione è ormai proibitivo fare anche la spesa. Del resto le merci nei supermercati cominciano a scarseggiare perché importare beni è diventato troppo costoso con il cambio, e la benzina è alle stelle. Le forze dell'ordine faticano a contenere le proteste di piazza di chi ha perso in una settimana tutto quello che aveva, del resto anche gli stipendi pubblici sono a rischio con le nuove misure di austerità varate dal Governo. Piazza affari crolla a picco, tra gli industriali, chi ancora può, trasferisce i capitali al'estero, mentre ormai diventa sempre più difficile espatriare con la progressiva chiusura delle frontiere e la sospensione dell’accordo di Schengen. Speculatori e investitori con pochi scrupoli si preparano a  fare compere in Italia con quattro soldi, anche di grandi marchi, affossando ancora di più il sistema industriale del Paese.
 

E ‘ questo uno dei più probabili scenari in Italia in caso di addio alla moneta unica europea e di ritorno alla vecchia Lira. E' il caso di ricordarlo in un momento di crisi dove in molti sono tentati dal gesto antieuropeista dell'uscita dall'Euro, anche tra i massimi vertici politici del Paese. Quando ancora la crisi era lontana e a parlare di ritorno alla lira e addio all'Euro erano pochi e sparuti gruppetti nostalgici della moneta nazionale, non ci si faceva caso, ma con gli avvenimenti di questi mesi, il crollo delle economie nazionali, il rischio default per l'Italia, la recessione, la disoccupazione, quei gruppi sono diventati sempre più numerosi portando la questione al centro del dibattito pubblico.
 

Anche ai massimi vertici politici del Paese c'è chi effettivamente un pensierino alla Lira lo ha fatto, o almeno così dice. Tra i politici più in vista  ultimo in ordine di arrivo è stato il nostro ex Premier Silvio Berlusconi facendo scattare l'allarme in molti che ricordano, invece, come una simile ipotesi sarebbe oltre che poco percorribile anche assai controproducente. Oltre alle conseguenze sull'impatto di una simile decisione nei giorni dell'annuncio ufficiale, con il panico che prenderebbe il sopravvento, bisognerebbe valutare poi tutte le misure necessarie e ripristinare l'ordine nel bilancio pubblico che, come dice Confindustria, equivarrebbe ad una colossale patrimoniale mai varata prima. Anche in Germania la popolazione si è spaventata alle terribili previsioni di una dissoluzione dell'euro che porterebbe ad una diminuzione di quasi il 10% del Pil, mentre ancora oggi secondo alcuni sondaggi almeno al 30% dei nostri connazionali non dispiacerebbe questa soluzione.

FONTE
http://www.fanpage.it/

COME TI RUBANO I SOLDI NEL CONTO ON LINE (clicca e condividi)


Ecco come funziona il phishing, e soprattutto ecco come evitarlo. Lo schema è del Corriere della Sera:




Il quotidiano racconta di un’operazione della polizia postale che ha sgominato una banda di truffatori on line:
Circa 600 le pagine dell’ordinanza preparata dal gip del Tribunale di Milano, Giuseppe Gennari, su richiesta del pm Francesco Cajani. I capi sono stati individuati in Ionel Marian Minciuna, Mihai Tarnaveu, Tiberiu Ciobanu e Ionella Paiu. Quest’ultima, classe ’92, arrestata ieri a Torino, lavorava apparentemente nei night club anche se grazie alle intercettazioni è stato possibile scoprirne le doti tecniche: era lei che creava le email di phishing. Il meccanismo della truffa non aveva molto di nuovo: il phishing — l’invio di email con le quali si chiede all’utente di fornire i propri dati sensibili su un sito civetta del tutto uguale a quello vero—è utilizzato in Italia dal 2005.
L’organizzazione criminale operava dal 2010 e aveva colpito circa 600 utenti anche grazie a una rete locale di prestanome che operava con le PostePay in cambio di 25-30 euro per carta o del 10% della cifra spostata. Questa volta però i truffatori sono finiti in trappola:
Le Poste italiane, tra i target più amati dai phisher, hanno rilevato gli spostamenti anomali attraverso un algoritmo che individua l’anomalia dell’Ip di accesso (il numero che identifica il pc) grazie all’adaptive identification. A questo punto è scattata la «prenotazione» della somma, un meccanismo bancario che permette di accreditare solo virtualmente il denaro senza renderlo disponibile. Questo ha permesso alla polizia postale di iniziare le indagini senza fare sorgere sospetti nella banda che vedeva il proprio conto crescere. Peraltro la «prenotazione» della somma, usata normalmente per storni richiesti dal cliente, permette di considerare legalmente compiuto il reato di furto.

FONTE GIORNALETTISMO

ESSERE DISOCCUPATI OGGI (clicca e condividi)


Non avere una professione significa scontrarsi con i pregiudizi delle aziende e il proprio scoraggiamento 

 Tutti possono perdere un lavoro, ma riemergere da questa situazione è molto difficile. Le difficoltà risiedono sia nella depressione e nello scoraggiamento chi si ritrova all’improvviso disoccupato, ma anche nei pregiudizi che le imprese hanno nei confronti dei senza lavoro. Una diffidenza che rende sempre più arduo la risalita sociale di chi è precipitato nel buco nero della disoccupazione.

 DEPRESSIONE DISOCCUPAZIONE - Chi non ha più un lavoro non deve solo preoccuparsi dell’assenza di un reddito, e di un impiego che occupi il proprio tempo. La realtà trattegiata dagli studi internazionali è piuttosto drammatica, perchè le ricerche hanno evidenziato che la probabilità di una caduta nella depressione si decuplica per chi è disoccupato. Su cento persone che non hanno un lavoro, quindici di loro pensano al suicidio. Chi invece perde gioia nella vita è invece tra i disoccupati un terzo di più rispetto a quanti hanno perso un parente, secondo le analisi sociopsicologiche conodtte a livello globale su questo fenomeno distruttivo della nostra società, ed in questo momento sempre più diffuso. Ma uno dei grandi problemi della disoccupazione è il fatto che non è per nulla facile uscirne, perché oltre allo scoraggiamento i senza lavoro si devono scontrare contro i pregiudizi di chi dovrebbe riportarli nel mondo degli occupati.

 PREGIUDIZI DELLE AZIENDE - Secondo Henry Durant, il fondatore della Croce Rossa, le imprese dovrebbero dare aiuto ai disoccupati senza pregiudizi, ma la realtà delinea un quadro esattamente opposto. Le aziende prendono infatti con le pinze le applicazioni mandate dai senza lavoro. La vera ragione, come nota Die Zeit, per la quale persone anche con alta qualificazione professionale rimangono disoccupati è il fatto stesso della loro condizione di senza lavoro. Una situazione che peggiora con l’allungamento dei tempi di mancanza di impiego. I veri motivi per i quali le aziende preferiscon tentare chi lavora in altre imprese piuttosto che assumere un disoccupato ha varie spiegazioni, tutte riassimubili nel pregiudizio di chi si trova di fronte un lavoratore che ammette di essere stato licenziato, oppure al quale non è stato rinnovato il contratto, come capita sempre più spesso dall’avvento dei contratti precari.

 I VERI MOTIVI - Una delle prime risposte che spiegano l’enorme freddezza delle aziende verso chi non ha un lavoro è la convinzione radicata che chi è disoccupato lo sia diventato per colpa sua. Questo, nonostante il fatto che nessuna azienda possa affermare di non aver mai messo alla porta bravi collaboratori, a causa delle condizioni di difficile congiuntura che capitano sempre nel mondo del privato. La disoccupazione avviene infatti spesso per cause che non dipendono dalle qualità del lavoratore, come un fallimento improvviso che cancella il posto di lavoro. Un altro motivo dell’estrema diffidenza che hanno le aziende nei confronti dei disoccupati è il fatto che temono che il lavoratore cerchi un’occupazione qualsiasi essa sia, senza una vera motivazione, o passione, per le mansioni che gli saranno affidate. Un pregiudizio che però smentisce l’essenza stessa dei compiti delle risorse umane, che devono selezionare il personale in base anche a queste qualità. E non si capisce il motivo per il quale un disoccupato non dovrebbe possedere queste motivazioni ed invece un occupato in un’altra azienda sì.

 NUOVA PROPENSIONE - Il colloquio di lavoro è spesso decisivo per l’assuzione di una persona, e i disoccupati tendono a dare un’impressione meno favorevole a causa della loro insicurezza. Anche questo spiega perchè le aziende tendono a diffidare dei senza lavoro che cercano una nuova occupazione al loro interno. Per ovviare a questo difetto chi è disoccupato dovrebbe provare a recitare quando fa un colloquio di lavoro, interpretare un ruolo che mascheri le sue debolezze ed esalti invece le sue qualità che non sono state certo cancellate dal periodo di assenza dal lavoro. E’ però essenziale a questo fine che le imprese cambino atteggiamento nei confronti di di chi è disoccupato, perché la distruzione di capitale umano è un danno per le aziende stesse, che si tolgono potenziali risorse per loro e futuri consumatori essenziali per mantenere positivo il ciclo economico.

FONTE GIORNALETTISMO

PROFILI IMPECCABILI: ANCHE SUL WEB IL VIZIETTO DELLA "BELLA FIGURA" (clicca e condividi)

Un italiano su due «abbellisce» il suo profilo per creare un alter-ego virtuale a immagine di chi vorrebbe essere

 MILANO - La «bella figura» è un fenomeno tipicamente italiano. Che ha riscontri anche sul web. Secondo una ricerca Intel condotta da Redshift Research, un italiano su due dichiara di aver «abbellito» almeno una volta il suo profilo online, anche solo con piccole accortezze inconsapevoli o in buona fede. Il 53% degli intervistati, in particolare tra i maschi, confessa che vorrebbe assomigliare di più all’immagine che diffonde online. Ma non si tratta solo di un «vezzo» italiano: è lo stesso nel resto d’Europa - con la sola eccezione dell’Olanda che mostra una percentuale del 27% - mentre in Medio Oriente e in particolare in Egitto il valore sale al 76%. 

 MOTIVAZIONI - Tra le motivazioni, dice la ricerca, prevale il desiderio di catturare l’attenzione di amici e conoscenti nel 55% dei casi, nel 40% il tentativo di nascondere le proprie insicurezze, soprattutto per le donne. Per un maschio su due l’obiettivo principale rimane quello di poter avere nuove relazioni (vale lo stesso solo per una donna su tre). Hanno infine un peso importante anche il solo narcisismo e l’intento di piacere di più a potenziali datori di lavoro. Il 40% dedica al loro profilo online più di mezz'ora al giorno.

LIFTING VIRTUALI - Le foto, ad esempio, sono il cruccio più grande delle donne (50%), selezionatissime e mai casuali all’interno dei profili online, a volte ritoccate. Per gli uomini le foto sono filtrate da uno su quattro, ma più della metà si preoccupa di apparire più divertente e brillante di quanto non sia nel quotidiano. Tra le altre bugie più diffuse, i tentativi di presentarsi più intelligenti e colti (22%) o di apparire online solo in situazioni e luoghi esclusivi (18%); da ultimo, vantarsi di particolari relazioni, vere o presunte. 

SI CAPISCE - Gran parte del campione analizzato ammette però di accorgersi dei «taroccamenti». Per il 50% ciò che si legge sui social network è troppo bello per essere vero, oppure (in particolare in Italia) è lampante l’incoerenza tra personalità e azioni. Il 18% dichiara di non poter distinguere facilmente il confine tra bugie e realtà. 

CIÒ CHE NON PIACE - Più della metà degli italiani non sopporta chi «posta» ogni dettaglio delle proprie giornate, compresi gli aspetti più intimi, le foto troppo esplicite o le volgarità. E anche coloro che si lamentano sempre di tutto e tutti o che fanno troppi errori di ortografia.

MIGLIORI - Ma dalla ricerca emerge che la voglia di apparire e arricchire i propri profili online aiuta a essere migliori anche nella vita reale. Il 33% dichiara infatti di scattare più foto di sé e della propria famiglia e di fare più vacanze. Il 31% confessa di essere più curioso e di leggere di più in cerca di spunti da condividere e commentare in Rete. Il 27% degli italiani dichiara di fare maggior esercizio fisico e per il 15% di curare di più anche l’abbigliamento.

ROVESCIO DELLA MEDAGLIA - C'è però un effetto negativo: metà del campione afferma di sentirsi scollegato dal mondo e in qualche modo perso se non risce a collegarsi e a condividere o raccogliere informazioni online.

FONTE CORRIERE DELLA SERA.IT

PER IL CERVELLO UMANO L'UOMO È UNA PERSONA, LA DONNA 'PARTI DEL CORPO' (clicca e leggi)


Uomo e donna sono diversi. Potrebbe sembrare una banalità ma, in realtà, un recente studio ha dimostrato come questa differenza sia percettibile dal modo che ha il cervello di elaborare le immagini. La ricerca, pubblicata sulla rivista European Journal of Social Psychology e riportata dal Daily Mail, ha dimostrato come l'uomo e la donna siano visti in modo diverso. Il nostro cervello nell'osservare un oggetto lo può percepire nella sua interezza o come una raccolta di parti: ed è questo il punto. L'uomo sarebbe percepito dall'occhio umano come un intero, mentre la donna verrebbe recepita come un insieme di elementi.
Durante la ricerca sono stati fatti degli esperimenti che consistevano nel far vedere immagini di uomini o di donne a diversi soggetti per capire cosa venisse percepito a primo impatto di quelle figure. Successivamente sono state mostrate parti sessuali del corpo di entrambe i generi. Lo studio ha dimostrato come le parti sessauli femminili erano immediatamente riconosciute, mentre per quelle maschili spesso si impiegava più tempo per capire di cosa si trattasse. Un altro punto interessante della ricerca è quello che mostra che non solo gli uomini erano in grado di riconoscere immediatamente parti del corpo femminile, ma anche le donne. «Gli uomini potrebbero essere stati interessati in quanto potenziali compagne, per le donne potrebbe essere scattato un senso di rivalità», ha affermato uno dei ricercatori. Ma in materia sono ancora molti gli studi che devono essere condotti.